Danni da amianto e accertamento della responsabilità del datore
La pronuncia della Suprema Corte conferma la decisione del giudice del gravame di Firenze, riconoscendo la responsabilità del datore di lavoro per la malattia insorta in seguito all’esposizione del lavoratore all’amianto e ritenendo irrilevante la presenza di altre concause, quali il fumo di sigaretta o altre patologie pregresse del dipendente.
La Corte fa applicazione del criterio del più probabile che non, il quale era stato oggetto di contestazione tramite il ricorso in Cassazione da parte delle società ricorrenti (succedutosi nella titolarità dell’impresa), che lamentavano il mancato utilizzo del criterio scientifico, a favore di un ragionamento basato sulla probabilità logica e non statistica.
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