A processo l’ex direttore della Nca Gastaldi per il caso di un operaio morto, ucciso dal mesotelioma durante il processo. Il collega: “Non usavamo maschere”
CARRARA. «C’era una fila di lampadine appese per riuscire a vedere, l’aria era rarefatta, attraverso la luce si vedevano i filamenti di quella roba con l’amianto che era nell’aria. Di quella gente che lo spruzzava per lavoro non ne ho più vista in giro negli anni». Sono passati cinquant’anni ma quella scena asfissiante non fatica a ricordarla Lorenzo Menconi, per 30 anni e più operaio ai cantieri navali a Marina di Carrara.
È uno dei testimoni della procura nel processo che vede imputato l’ingegnere Rinaldo Gastaldi, negli anni a cavallo tra i ’60 e i ’70 direttore dei lavori ai cantieri. A intentare la causa, l’accusa è di omicidio colposo, fu il collega Bruno Morelli. Voleva giustizia e si rivolse alla procura quando già il mesotelioma pleurico stava divorando il suo colpo e asfissiando i suoi polmoni. E mentre il processo si celebrava Morelli è morto, ma la causa è andata avanti. E, caso più unico che raro, è stato possibile eseguire un’autopsia su un paziente nel corso del processo.
Le illuminazioni improvvisate erano a bordo delle navi dei cantieri navali in un ambiente che dalle descrizioni degli operai va immaginato come una camera a gas. Dentro ci lavoravano in tanti: saldatori, operai, capi reparto. Anche i direttori. «Stavano lì anche quando si spruzzava l’amianto?», chiede al testimone l’avvocato della difesa Luca Benedetti. «Sì, tutti i direttori salivano a bordo, anche quando si utilizzava l’amianto». E secondo il suo resoconto l’amianto venne utilizzato fino al 1998.
La prima testimonianza è di segno diverso. Sollecitato dalla sostituto procuratore Alessandra Conforti, parla un anziano collega di Morelli. «Di amianto non saprei dire, non lo conosco com’è fatto. So che si lavorava con la lana di vetro, che veniva rivestita da uno strato bianco dove dicono ci fosse amianto. Ma io non so».
Conforti gli rinfresca la memoria. «Lei in una testimonianza del 2002 però disse che eravate esposti all’amianto negli interventi di rifinitura. In ogni caso: lei utilizzava mascherine?». «No, mai», risponde l’operaio e conferma che lui quegli interventi di rifinitura e taglio li faceva. Dunque se ci fosse stato amianto ci sarebbe necessariamente entrato a contatto…
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22 settembre 2018