Mesotelioma pleurico – Cento, Baltur a processo per l’amianto killer

Dibattimento solo per lesioni: ma l’operaio, Giampaolo Brugioni, è morto per mesotelioma pleurico. Ora si prosegue per omicidio colposo

Il processo era diventato una sua nuova ragione di vita, di quel poco che rimaneva da vivere a Giampaolo Brugioni, 66 anni, di Reno Centese, che nel giugno del 2011 scoprì di esser malato di mesotelioma pleurico maligno, malattia legata all’esposizione all’amianto durante la sua vita lavorativa all’interno dell’azienda Baltur di Cento e soprattutto «malattia certamente e probabilmente insanabile», dicono gli atti del processo. Ed è stato così.

La malattia più veloce. L’avvocato che assiste Brugioni e la famiglia oggi ammette sconsolata: «Non è riuscito a vedere la fine del suo processo, glielo avevo promesso, avevamo sperato, ma la malattia è stata più veloce della giustizia». Sabato scorso, 3 dicembre, Giampaolo Brugioni è morto all’Hospice di Bentivoglio per mesotelioma pleurico e non potrà testimoniare alla prima udienza, importantissima, di lunedì prossimo, 12 dicembre, in tribunale a Ferrara. Non potrà esserci alprocesso che vede sotto accusa l’azienda per cui Brugioni ha lavorato per tutta la vita, la Baltur, e nel ruolo di imputato, l’imprenditore Gianni Fava come legale rappresentante. Un processo voluto dalla procura di Ferrara e già giunto alla fase dibattimentale che tuttavia all’udienza di lunedì prossimo dovrebbe essere sospeso vista la scomparsa improvvisa, ma purtroppo attesa, di Brugioni.

Ora l’omicidio colposo. Verrà tutto rivisto, dunque, in attesa dei risultati dell’autopsia e del cambio di imputazione: da lesioni gravi a omicidio colposo, per la morte sopraggiunta di Brugioni. Non a caso, la procura (pm Giuseppe Tittaferrante) ordinerà l’autopsia, nominando medico-legale e oncologo come periti, per accertare – formalmente – le cause della morte, quel mesotelioma pleurico ricorrente in tanti processi all’amianto da Eternit ai petrolchimici di Ravenna o Mantova. Questo di Ferrara, però, è un processo piccolo-piccolo, solo perchè riguarda un caso, quello di Brugioni, che potrebbe diventare grande, perchè potrebbe essere un processo pilota per tutto il Ferrarese. Da anni, infatti, in procura vanno e vengono atti giudiziari sulle morti – sospette – in aziende della provincia, legate all’esposizione all’amianto. E un’inchiesta è aperta da tempo sugli operai morti o malati.

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di Daniele Predieri

La Nuova Ferrara – 7 Dicembre 2016