Amianto-killer, fa quattro morti al mese nell’Isontino – Il Piccolo

Amianto-killer – Segnalati dall’Azienda sanitaria 17 decessi fra gennaio e inizio maggio. Nell’Isontino 65 nuovi casi di cui 10 di mesotelioma

MONFALCONE I dati restano allarmanti nell’Isontino, un drammatico campo di battaglia che continua a mietere vittime e a consegnare nuovi casi di malattia a cauasa dell’ amianto-killer. Sono le segnalazioni a parlare chiaro. Le ultime riguardano 17 decessi per sospetta malattia professionale legate all’esposizione all’amianto. Inoltre 65 nuovi casi di malattia, di cui ben 10 di mesotelioma. Un “bollettino di guerra” ascrivibile in particolare al Monfalconese.

Il nuovo rapporto è stato fornito dal responsabile della Struttura complessa Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria Isontino Bassa Friulana, dottor Luigi Finotto. Un aggiornamento emerso nell’ambito del Tavolo amianto e salute, convocato giovedì dal sindaco Anna Maria Cisint. Il rilevamento riguarda il periodo dal primo gennaio al 10 maggio 2017. In questo lasso di tempo in particolare sono stati segnalati 20 decessi per sospetta malattia professionale. Di questi, otto decessi sono riferiti al mesotelioma, patologia di riferimento poichè direttamente collegabile all’esposizione alla fibra minerale. Altri quattro decessi sono invece riferiti al tumore polmonare, mentre cinque sono concausati da asbestosi polmonare. Infine, tre decessi riguardano soggetti con pregressa esposizione professionale, ma non correlati all’amianto, quindi dovuti ad altri fattori.

Sempre nel periodo tra il primo gennaio e il 10 maggio di quest’anno, il Servizio di Prevenzione ha registrato 13 nuovi casi di mesotelioma, di cui dunque dieci nell’Isontino e tre nella Bassa Friulana. Sono 18 poi i nuovi casi di neoplasia polmonare, metà nell’Isontino e metà nel Basso Friuli.

E ancora, otto nuovi casi di asbestosi polmonare nell’Isontino, mentre si parla di 40 casi di placche pleuriche, di cui 38 nel territorio provinciale di Gorizia. Un quadro che continua a dare la misura dello stato di emergenza circa gli effetti “differiti” dell’esposizione all’ amianto-killer nell’ambito professionale, tenendo conto della lunga incubazione della malattia, a fronte di una latenza media, il periodo che intercorre tra l’inizio della esposizione all’amianto e la comparsa della patologia, di 47 anni, con una “correzione” di stima di più 2 o meno 2, ossia tra i 45 e i 49 anni. Il dottor Finotto ha osservato: «Siamo sempre in guerra, le segnalazioni restano allarmanti. Le segnalazioni vanno a periodi, ma i dati sono comunque molto alti. Dieci nuovi casi di mesotelioma nell’Isontino nell’arco di quattro mesi sono indubbiamente tanti».

Contina a leggere l’articolo originale di Laura Borsani su IL PICCOLO
15 maggio 2017

 

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