Si procede per omicidio colposo contro l’autista del tir che perdeva liquidi
E’ scivolato su una scia di olio lasciata da un camion greco diretto al porto. La sua moto ha sbandato, catapultandolo contro il guardail che gli ha tranciato un braccio. Cinque giorni di agonia e speranze non sono serviti. Marco Filandro è morto mentre era in sella alla sua Laverda. Inutile il volo in emergenza al Torrette.
Il 60enne, consulente del lavoro e padre di due figli, era ricoverato in coma profondo da domenica scorsa. Dopo l’incidente avvenuto alle 9 e 30 nel punto in cui la superstrada 76 si collega con la Variante. Poco dopo l’incidente il camion che perdeva olio è stato rintracciato in una piazzola di sosta e l’autista identificato. Il pm di turno non ha ritenuto necessario sequestrare il mezzo, non rinvenendo un chiaro legame tra la perdita di olio e la caduta del centauro. Solo su istanza dell’avvocato Rodolfo Berti, legale della famiglia Filandro, la procura ha emesso un provvedimento di sequestro, ma intanto l’autoarticolato si era imbarcato per la Grecia.
Ora si procede per omicidio colposo.La moglie Cristina ha acconsentito alla donazione degli organi e i funerali si terranno probabilmente martedì nella chiesa San Giuseppe Moscati, poco distante dall’abitazione di via Tiraboschi in cui Filandro viveva. Nel frattempo sta rientrando in Italia il figlio Michele (l’altro si chiama Matteo) che lavora in Australia come cuoco. Il 60enne era un appassionato di due ruote e oltre alla Laverda aveva altre tre moto, compresa una Suzuki da pista. Per cinque anni, fino al 2015, era stato al timone del Motoclub Lattanzi di Ancona. «Perdiamo un appassionato di moto e un amico » lo ricorda l’attuale presidente Alberto Antonucci.