Uranio impoverito. Oltre 340 morti, migliaia di ammalati e la negazione istituzionale. Ministro Trenta in quali diritti crede veramente ?
Sono passati mesi dalla chiusura della Commissione Parlamento sulla questione dell’uranio impoverito, eppure, malgrado la la relazione finale riferisce di «Sconvolgenti criticità» nel settore della sicurezza e della salute dei militari, la questione sembra essere totalmente sparita dall’agenda del governo e quindi del Ministero della Difesa.
Eppure, la relazione non lascia dubbi sulla causa ed effetto della partecipazione alle missioni pseudo umanitarie in cui l’Italia, per vassallaggio verso gli USA, si è imbarcata e non riesce ad uscirne malgrado gli annunci di parte dei grillini sempre più all’angolo della politica malgrado la loro partecipazione al governo.
La commissione ha messo nero su bianco che situazioni di impiego «in Italia e nelle missioni all’estero, hanno contribuito a seminare morti e malattie».
La relazione non ha possibili interpretazioni diverse da quelle di una tragedia nazionale negata per motivi che ai più appaiono incomprensibili ma che sono chiari nella loro tragicità. Si tratta di capire le responsabilità istituzionali e personali ma anche dei problemi economici immani che questa tragedia umana che investe migliaia di militari, comportano.
La relazione, come detto, non lascia dubbi di sorte e mette in i «molteplici e temibili rischi a cui sono esposti lavoratori e cittadini nelle attività svolte dalle forze armate, ma anche dalla polizia di Stato e dai vigili del fuoco. Non c’è solo l’uranio, ma anche l’amianto, presente in navi, aerei, elicotteri. Tanto che la Commissione ha accertato che solo nell’ambito della Marina Militare 1.101 persone sono decedute o si sono ammalate per patologie asbesto-correlate».
Ma nel complesso, almeno fino ad oggi, si contano oltre 340 morti e 4 mila militari che in vario modo risultano affetti di patologie riferibili all’U 238 contenuto nei proiettili utilizzati dalle forze NATO e dagli USA nei vari teatri di guerra. L’Italia ha sempre negato l’uso di detto munizionamento ma non può di certo negare l’evidenza del numero dei malati e dei morti…
12 settembre 2018
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